I cani riescono a fiutare il cancro
Sembra incredibile, ma è proprio così: i nostri amici a quattro zampe hanno un olfatto talmente potente e preciso da riuscire persino a rilevare le cellule tumorali nell’uomo.
Vi sono dei veri e propri centri di “cani anti-tumore”, addestrati a salvare la vita di chi ha il cancro e ancora non lo sa.
In Inghilterra, questi cani “fiuta tumore” sono addestrati a percepire, attraverso l’olfatto, la presenza o il possibile svilupparsi di una malattia, il tutto ovviamente prima di test o macchinari ospedalieri.
Ecco come questi cani collaborano con i medici: annusano i campioni di urine e si siedono o si sdraiano di fronte a quelli in cui fiutano la malattia, le cellule malate. Quando il campione è negativo invece restano in piedi e fissano insistentemente il conduttore.
I cani addestrati a riconoscere i tumori, in genere, sono anche attenti al calo di zucchero nel sangue di diabetici di tipo 1 (senza alcun test sul sangue) e possono diagnosticare il raro morbo di Addison (ghiandole surrenali in tilt) o la narcolessia.
Un sondaggio dimostra che, questi prodigiosi animali sembrano proprio non sbagliare un colpo!
La prima è stata Trudi, un dalmata che ha salvato la vita alla sua padrona scoprendo un melanoma di cui nessuno si era accorto. Erano mesi che si ostinava ad annusare quel piccolo neo sulla gamba, solo quello, anche attraverso i vestiti. Alla fine Gill Lacey, la sua padrona, si è convinta, l’ha fatto controllare e ne ha scoperto la natura maligna. Il tumore, in fase precoce, è stato asportato, e non ci sono state conseguenze, come ha confermato la stessa Trudi, cessando di fiutare quel punto della gamba.
Era il 1989 e la descrizione di questo episodio sulla rivista inglese Lancet, fatta dal dermatologo londinese che ha curato Gill, ha dato il via a una serie di segnalazioni analoghe. Nel 2001, per esempio, è stato il turno di un labrador che ce l’aveva con un eczema che affliggeva il suo padrone da 18 anni e che aveva iniziato a trasformarsi in un tumore cutaneo. I nuovi casi hanno fatto scartare l’ipotesi, avanzata in un primo momento a proposito di Gill, che potesse trattarsi solo di una fortunata coincidenza.
Ma alla fine è arrivata la conferma scientifica: per scoprire una neoplasia in fase precoce può essere d’aiuto il fiuto dei cani, in quanto è da diecimila a centomila volte più potente di quello degli umani, e in grado di riconoscere un composto chimico diluito in proporzioni di uno a un trilione.
Uno studio condotto in California, ha previsto che cinque cani venissero addestrati, per tre settimane, a distinguere campioni di fiato emesso da persone sane o da malati di cancro (al polmone o al seno). Le prove sono state ripetute nove volte, e alla fine il risultato è stato sorprendente: i cani hanno reagito correttamente nel 90 per cento dei casi, e questo valore è rimasto tale anche dopo che i dati sono stati corretti in base al sesso, all’età, all’abitudine al fumo e così via.
Ma che cos’è che fiutano esattamente i cani?
Le cellule tumorali contengono concentrazioni particolarmente elevate di sostanze organiche come gli idrocarburi, aromatici e non, o i composti azotati che, proprio perché in proporzioni diverse rispetto a quelle presenti nei campioni di persone sane, possono essere riconosciute dallo straordinario olfatto canino.
Grazie ai cani “anti tumore”, i centri di diagnosi del cancro potrebbero avere un nuovo strumento per diagnosticare il cancro che non coinvolge macchinari.
Il naso di un cane può annusare il tuo respiro e sapere esattamente cos’hai mangiato a pranzo…per questo ci possiamo fidare della loro preziosa collaborazione nella prevenzione del cancro.
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